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Il testamento di Bernadette
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"Per la miseria di
mamma e papà, per la rovina del mulino, per quel pancone
di malaugurio, per il vino della stanchezza, per le pecore rognose:
grazie, mio Dio.
Bocca di troppo da sfamare
che ero: per i bambini accuditi per le pecore custodite ! Grazie,
o mio Dio, per il Procuratore, per il Commissario, per i gendarmi,
per le dure parole di don Peyramale.
Per i giorni in cui siete
venuta. Vergine Maria, per quelle in cui non siete venuta, non
vi saprò rendere grazie altro che in Paradiso. Ma per lo
schiaffo ricevuto, per le beffe, per gli oltraggi, per coloro
che mi hanno preso per bugiarda, per coloro che mi hanno presa
per interessata, grazie, Madonna.
Per l'ortografia che non
ho mai saputa, la memoria che non ho mai avuta, per la mia ignoranza
e la stupidità; grazie.
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Grazie, grazie, perché
se ci fosse stata sulla terra una bambina più ignorante
e più stupida, avreste scelto quella...
Per mia madre morta
lontano, per la pena che ebbi quando mio padre, invece dì
tendere le sue braccia alla sua piccola Bernadette, mi chiamò
"Suor Marie Bernarde", grazie Gesù.
Grazie per aver abbeverato
di amarezze questo cuore troppo tenero che mi avete dato.
Par mia madre Giiuseppina, che mi
ha proclamato buona a nulla, grazie. Per i sarcasmi della
Madre maestra, la sua voce dura, le ingiustizie, le sue
ironie, e per il pane dell'umiliazione, grazie.
Grazie per essere stata quella a
cui Maria Teresa poteva dire: "non ne combinate mai
abbastanza". |
Grazie per essere Stata
quella privilegiata dei rimproveri, di cui le mie sorelle dicevano:
"Che fortuna non essere Bernadette!".
Grazie di essere stata
Bernadette, minacciata di prigione perché Vi avevo vista.
Vergine Santa; guardata dalla gente come una bestia rara; quella
Bernadette così meschina che a vederla si diceva: "Non
è che questo?".
Per questo mio corpo miserando
che mi avete dato, questa malattia di fuoco e di fumo, per le
mie carni in putrefazione, per le mie ossa cariate, per i miei
sudori, per la mia febbre, per i miei dolori sordi e acuti, grazie,
o mio Dìo.
E per quest'anima che mi
avete dato, per il deserto dell'aridità inferiore, per
la Vostra notte e i Vostri baleni, per i Vostri silenzi e i Vostri
fulmini, per tutto, per Voi, assente o presente, grazie o Gesù.
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