U.N.I.T.A.L.S.I.

Unione Nazionale Italiana Trasporti Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali

SEZIONE ROMANA-LAZIALE
Gruppo di Mentana

 

 

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Il testamento di Bernadette



 

"Per la miseria di mamma e papà, per la rovina del mulino, per quel pancone di malaugurio, per il vino della stanchezza, per le pecore rognose: grazie, mio Dio.

Bocca di troppo da sfamare che ero: per i bambini accuditi per le pecore custodite ! Grazie, o mio Dio, per il Procuratore, per il Commissario, per i gendarmi, per le dure parole di don Peyramale.

Per i giorni in cui siete venuta. Vergine Maria, per quelle in cui non siete venuta, non vi saprò rendere grazie altro che in Paradiso. Ma per lo schiaffo ricevuto, per le beffe, per gli oltraggi, per coloro che mi hanno preso per bugiarda, per coloro che mi hanno presa per interessata, grazie, Madonna.

Per l'ortografia che non ho mai saputa, la memoria che non ho mai avuta, per la mia ignoranza e la stupidità; grazie.

Grazie, grazie, perché se ci fosse stata sulla terra una bambina più ignorante e più stupida, avreste scelto quella...

Per mia madre morta lontano, per la pena che ebbi quando mio padre, invece dì tendere le sue braccia alla sua piccola Bernadette, mi chiamò "Suor Marie Bernarde", grazie Gesù.

Grazie per aver abbeverato di amarezze questo cuore troppo tenero che mi avete dato.

Par mia madre Giiuseppina, che mi ha proclamato buona a nulla, grazie. Per i sarcasmi della Madre maestra, la sua voce dura, le ingiustizie, le sue ironie, e per il pane dell'umiliazione, grazie.

Grazie per essere stata quella a cui Maria Teresa poteva dire: "non ne combinate mai abbastanza".

Grazie per essere Stata quella privilegiata dei rimproveri, di cui le mie sorelle dicevano: "Che fortuna non essere Bernadette!".

Grazie di essere stata Bernadette, minacciata di prigione perché Vi avevo vista. Vergine Santa; guardata dalla gente come una bestia rara; quella Bernadette così meschina che a vederla si diceva: "Non è che questo?".

Per questo mio corpo miserando che mi avete dato, questa malattia di fuoco e di fumo, per le mie carni in putrefazione, per le mie ossa cariate, per i miei sudori, per la mia febbre, per i miei dolori sordi e acuti, grazie, o mio Dìo.

E per quest'anima che mi avete dato, per il deserto dell'aridità inferiore, per la Vostra notte e i Vostri baleni, per i Vostri silenzi e i Vostri fulmini, per tutto, per Voi, assente o presente, grazie o Gesù.