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III° Stazione
- GESU' CADE PER LA PRIMA VOLTA

"Su polvere di morte
mi hai de posto" (Sai 22 (21), 16). "Davanti a lui effondo
ii mio lamento... Nel sentiero dove cammino mi hanno teso un laccio...
Non c'è per me via di scampo... Ho toccato il fondo dell'angoscia"
(Sal 142 (141) 3-7).
Gesù ha assunto la nostra umanità. E' venuto da
noi sulla terra. Ha vissuto sulla nostra terra restituendo la
forza e la salute a quelli che erano ammalati, infermi, feriti
nel loro corpo e nell'anima. Si è prosternato a terra nella
gioia del Figlio adorante suo Padre. Ecco che al Getsemani le
cose cambiano. "La mia anima è triste fino alla morte...
E avanzandosi un poco, si prostrò con la faccia a terra
e pregava" (Mt 26, 38-39). Non era ancora disceso così
in basso. Diventato simile agli uomini, riconosciuto uomo per
il suo aspetto, si è abbassato, "facendosi obbediente
fino alla morte e alla morte di croce" (Fil 2.7-8). Gesù
non è più solamente sulla terra. E' a terra, portando
in sé tutti coloro che sono a terra, e anche "più
bassi che a terra".
In lui e con lui. il Padre cade su questa terra che ha creato.
Per ricrearla dall'interno. Attraverso suo figlio a terra, il
Padre, nello Spirito, abbraccia questa che gli resiste per rimetterla
in comunione con il cielo, per cominciare a farne "la nuova
terra". Non si accontenta di rinnovarne l'esterno, e assume
la serietà per cominciare a rispondere alla propria aspirazione
di essere "liberata dalla schiavitù della corruzione,
per entrare nella libertà della gloria dei figli dì
Dio" per partorirla nel dolore ad una nuova condizione (Rm
8.21-22).
Padre, concedici il tuo Spirito Santo, affinchè possiamo
rispettare ed amare questa terra. Concedi alla tua Chiesa di lavorare
con te, a liberare dalla corruzione la terra sulla quale tuo Figlio
è caduto.
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