U.N.I.T.A.L.S.I.

Unione Nazionale Italiana Trasporti Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali

SEZIONE ROMANA-LAZIALE
Gruppo di Mentana

 

 

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XII° Stazione - GESU' MUORE SULLA CROCE

"Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato... E Gesù emesso un alto grido, spirò" (Mt 27, 46-50; cf. Mc 15, 34-37). "Gesù, gridando a gran voce, disse: "Padre nelle tue mani consegno il mio spirito. Detto questo spirò" (Lc 23, 46). "Gesù disse: "Tutto è compiuto!". E, chinato il capo, spirò" (Gv 19, 30).
La morte dì Gesù è stata un crimine. "Dopo che, secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, fu consegnato a voi, voi l'avete inchiodato sulla croce per mano di empi e l'avete ucciso" (At 2, 23). Lui il Santo, il giusto, "di fronte a Pìlato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; voi invece avete rinnegato... avete chiesto che vi fosse graziato un assassino e avete ucciso l'autore della vita... Ora fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, così come i vostri capi" (At 3. 13-17).
Di questo crimine Gesù ha fatto un sacrificio, cioè un dono libero di se stesso, "il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo" (Gv 10, 15 18). Per salvare l'uomo dal peccato e dalla morte, scende nel peccato, senza essere peccatore, e nella morte, lui il Santo e il Capo della Vita, per uccidere dall'interno il peccato e la morte (cf. Rm 8, 3). Il Figlio discende in ciò che è la separazione dall'unione con il padre per mettervi la comunione con il Padre.
Tutto sembra finito: Satana, vinto nel deserto, è vincitore, i nemici di Gesù trionfano: Dio non è con lui, allora egli è un impostore ed un blasfemo: gli apostoli sono persi e disorientati; il mondo può continuare a vivere come prima. In realtà tutto comincia: il perdono viene accordato ai carnefici e il paradiso al ladrone; Maria diventa nostra Madre, lo Spirito, rimesso al Padre, può essere donato alla prima cellula di Chiesa formata da Maria e da Giovanni; Lo strappo del sipario del tempio inaugura il nuovo culto reso al Padre "in spirito e verità" (Gv 4. 23); i morti resuscitano, annuncio del mattino di Pasqua; la natura stessa lo proclama Dio; il centurione lo confessa Figlio di Dio; dal suo cuore trafitto escono acqua e sangue, segno del battesimo e dell'Eucaristia che ci fanno partecipare alla sua morte e alla sua Risurrezione; dal più profondo della sua morte comincia a sgorgare la Risurrezione.
O Padre, tu non hai abbandonato il Figlio. Tu non hai cessato di avvolgerlo con il tuo amore per rigenerarlo alla Risurrezione nei dolori di un misterioso parto (At 13,33], del Mistero della morte di tuo Figlio, tu fai il Mistero dell'amore infinito. Che la tua Chiesa non cessi di lodarti per questo Mistero, di viverne e di annunciarlo!