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La Via Crucis
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- SIMONE PORTA LA CROCE DI GESU'

Mentre uscivano, incontrarono
un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a prender
su la croce di lui" (Mt 27,32; cf. anche Lc 23, 26). Quest'uomo
"veniva dalla campagna" ed era "padre di Alessandro
e Rufo" (Mc 15, 21). "Conoscete infatti la grazia del
Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era si è
fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per
mezzo della sua povertà" (2 Cor 8. 9).
Gesù è stato il povero per eccellenza, è
il figlio di Dio che è infinitamente povero perché
egli è tutto e non ha niente. Durante la sua vita, Gesù
ha saputo ricevere quello che gli altri gli donavano. Ma è
passato soprattutto facendo il bene (At 10, 38). Ha dato quello
che nessun altro può dare: la salute, il perdono dei peccati,
la liberazione dai demoni, la verità, la gioia, la speranza,
il suo corpo e il suo sangue, la sua vita. Non ha forse detto
secondo san Paolo: "Vi è più gioia nel dare
che nel ricevere" (At 20. 35).
Sulla Via Crucis, non può che ricevere. E' il povero che
ha bisogno dell'aiuto che Simone di Cirene gli da essendovi costretto.
La suprema povertà è quella di essere obbligato
a ricevere l'aiuto di qualcuno del quale non sì sa se lo
fa per amore o per obbligo. Gesù, aiutato da Simone di
Cirene. è il volto del Padre che mendica il nostro amore
e che ci restituisce molto di più di quello che gli diamo.
Padre concedici di riconoscerti presente in Gesù che si
lascia aiutare, perché lui non può fare diversamente.
Insegna alla tua Chiesa e a ciascuno di noi a vivere questa forma
eminente di povertà che consiste nell'essere i poveri di
qualcuno, e soprattutto i tuoi poveri.
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