U.N.I.T.A.L.S.I.

Unione Nazionale Italiana Trasporti Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali

SEZIONE ROMANA-LAZIALE
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X° Stazione - GESU' VIENE SPOGLIATO DELLE SUE VESTI

"Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte" (Mt 27. 35; cf. Mt 24: Le 23, 34). "I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per cìascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca, (cf. Sal 22(21), 19) (Gv 19, 23-24).
Era usanza per tutti i crocifissi. Oltre alla sofferenza delle torture e della crocifissione, c'era la sofferenza che umilia, che colpisce la vittima nella sua dignità, nella sua intimità che é esposta a tutti. L'abito non è solo una protezione contro il freddo o il caldo. E' il simbolo dell'onore, del riconoscimento e della funzione sociale, della dignità inalienabile della persona, del rispetto del corpo. Come quelli che vengono privati di tutto, che sono "messi a nudo". Gesù ha conosciuto la povertà fino in fondo.
"Ecco l'uomo", ha detto Pìlato prima di consegnarlo alla morte (Gv 19. 5). Gesù è l'uomo la cui grandezza risiede nel suo portamento pieno di dignità, nel suo silenzio, nella sua completezza, il suo amore totalmente dato. Lui è l'uomo, il secondo Adamo che inaugura una nuova umanità. Spogliato della sua tunica senza cuciture, simile all'abito del sommo sacerdote, si manifesta come il vero e definitivo sommo sacerdote che, "con uno Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio"' (Eb 9, 14).
Padre Santo, con quale amore hai avvolto il corpo spogliato dì tuo Figlio! Insegna alla tua Chiesa a difendere i corpi come le anime in un mondo che disprezza gli uni e gli altri.